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MET - Terapia con Esercizio Medico

Terapia con Esercizio Medico (MET)-Criteri

MET-La Terapia con Esercizio Medico è una forma di trattamento basato sull’evidenza scientifica, supportata dal un modello biopsicosociale del funzionamento umano.

Il criterio di Oddvar Holtens su cui si fonda la MET venne accettato dal Sistema Sanitario Norvegese e dall’Amministrazione Assicurativa Sanitaria nel 1967. Da quel momento  la MET venne sovvenzionata dal Piano Assicurativo Nazionale (C32-MTT) con l’indicazione di massimo 5 pazienti per gruppo.

“Un trattamento con il quale il paziente si allena con un’attrezzatura speciale, adatta per gli esercizi, progettata proprio per stimolare in modo ottimale le qualità funzionali rilevanti correlate a differenti sistemi corporei come quello neuromuscolare, articolare, circolatorio e respiratorio. Per raggiungere questo effetto, la riabilitazione inizia con posizioni specificamente adatte con una quantità definita di ampiezza di movimenti e  con un carico appropriato. Per fare effetto la MET  richiede almeno un’ora di terapia (senza contare il tempo per cambiarsi e farsi la doccia). Prima di iniziare il trattamento MET si esegue un esame accurato e completo dei seguenti elementi: 1) valutazione con test muscolare, 2) Valutazione con test specifici delle articolazioni e 3) test funzionali . L’esame fisico e la storia del paziente sono la base per un programma di cura ottimale e realizzato su misura per il paziente. Per tutto il periodo del trattamento il paziente verrà continuamente rivalutato consentendo  qualsiasi modifica o progressione necessaria al raggiungimento degli obiettivi stabiliti nel tempo dal programma.

MET-dal 1967 ad oggiLa MET  inizialmente era una forma di trattamento biomedico con un’attenzione particolare agli stimoli specifici per un trattamento che andasse a modificare le differenti strutture dei tessuti molli. Inoltre, era data molta  importanza ad un allenamento senza dolore e all’esecuzione degli esercizi in modo corretto, con la tecnica appropriata. Nel corso del tempo, queste aree di interesse sono cambiate, in particolar modo  l'attenzione sul cambiamento strutturale del tessuto. A partire dagli anni ‘90, fu introdotto il concetto di “allenamento funzionale” invece di ricercare della modifiche  dei tessuti molli o dell’allineamento articolare come nell’artrosi, la rottura parziale o totale  del tendine, il prolasso, lèrnia o altre condizioni simili. L’allenamento funzionale si concentra sugli obiettivi che il paziente può effettivamente realizzare e sulla fiducia nelle proprie capacità. Questo è uno dei principi della MET  poiché si basa su ciò che il paziente può effettivamente raggiungere, piuttosto che sui cambiamenti strutturali del suo corpo.

MET-un trattamento biopsicosociale

Tom Arild Tortensen, direttore clinico dell’-Istituto Holten, ha conferito alla MET un metodo di trattamento biopsicosociale. La MET si basa ancora sui principi originali, ma che di giorno in giorno sono sempre più attenti alle attitudini e alle convinzioni del paziente. Ad esempio un paziente che prova  dolore costante, anche a riposo, non può svolgere gli esercizi senza dolore. In  tal caso il paziente deve accettare il livello di dolore associato al dosaggio della MET. L’esperienza del dolore però non deve mai essere interpretata come dannosa o pericolosa, e non deve causare ansia. L’ esercizio può essere considerato eseguito correttamente partendo dalle condizioni preesistenti del paziente  e risulta poco rilevante se inizialmente può sembrare scoordinato. Lavorare secondo il modello biopsicosociale significa che è il  fisioterapista ad andare incontro al paziente al livello in cui si trova in quel momento e non proporro un trattamento uguale per tutti. L’allenamento MET correttamente pianificato aiuta il paziente a prendersi cura dei propri sintomi, del proprio corpo e della propria salute.

MET- Comunicazione continua e assistenza/indicazione

È molto importante che il fisioterapista sia vicino e a disposizione del  paziente, creando così un ambiente sicuro per il paziente nel quale quest’ultimo possa esercitarsi. Oddvar Holten affermò nel 1967 che “Il trattamento (MET) avviene senza l’aiuto del fisioterapista il quale però fornisce continuamente delle indicazioni”. Se prima Il fisioterapista rimaneva con il paziente per assicurarsi che gli esercizi fossero eseguiti in modo corretto, questo fattore rimane  tuttora importante, tuttavia è data maggiore attenzione alla sensazione del paziente di trovarsi in un ambiente sicuro. Tale condizione viene creata dalla presenza del fisioterapista stesso nella stanza di modulazione del dolore/degli esercizi . Così è possibile rispondere subito alle domande, eliminando l’insicurezza poiché il paziente conosce come sia effettuata in modo corretto la sua terapia con esercizio. Nel mento in cui le insicurezze e l’ansia si riducono, il dolore diminuisce.

Il fisioterapista corregge il grado e l’intensità degli esercizi nella terapia  in modo che sia sempre in progressione. È molto più facile e motivante all’esercizio sapere di poterlo realizzare. Nella stanza di modulazione del dolore/degli esercizi, il fisioterapista diventa allenatore e motivatore, ma anche una fonte di conoscenze che il paziente può consultare per trovare un supporto al suo miglioramento funzionale. Questa opportunità riduce spesso la sintomatologia del paziente.

MET-Esercizi Globali, semi-globali e locali.

Oggi la MET si concentra principalmente sul dosaggio degli esercizi della terapia\allenamento. L’effetto desiderato dopo il trattamento è dato proprio dal dosaggio e non dalla scelta di esercizi specifici per i singoli muscoli o per altre strutture composte da tessuti molli (ad es. legamenti, tendini, capsula articolare). Si può ottenere un dosaggio adeguato di esercizi grazie ad una combinazione di esercizi GLOBALI (esercizi che coinvolgono tutto il corpo), SEMI-GLOBALI (esercizi con una sola estremità o con una catena cinetica), e LOCALI (esercizi con una parte di catena cinetica, come ad esempio un’articolazione). Una combinazione di questi tre tipi di esercizi (GLOBALI, SEMI-GLOBALI, LOCALI) compone la dose ottimale di esercizi per il paziente. Noi dell’Istituto Holten crediamo fortemente che sia il DOSAGGIO degli esercizi a dare efficacia al trattamento e non la specificità dell’esercizio stesso. In particolare l’uso degli esercizi GLOBALI ripetuti diverse volte nella stessa seduta è un strumento sorprendente per aumentare la tollerabilità ad una quantità crescente di esercizi. All’aumentare del dosaggio degli esercizi corrisponde un aumento di risposta del sistema di inibizione  discendente del dolore che blocca gli input nocicettivi che arrivano al sistema nervoso centrale.

MET- Gli esercizi terapeutici sono una modulazione del dolore, un nuovo concetto di fisioterapia?

Ad oggi esistono molti risultati di ricerche sperimentali ed evidenze scientifiche che sostengono il razionale  dell’allenamento MET per la modulazione del dolore. Scopo della MET è l’attivazione del sistema inibitore del dolore attraverso la produzione di oppiacei endogeni nel sistema nervoso centrale che raggiungano i centri di controllo cognitivi e spinali degli input nocicettivi. Pensiamo che il modo migliore per ottenere questo risultato sia grazie alle molte ripetizioni in serie di un programma di esercizi personalizzati composto da  esercizi aerobici (ESERCIZI GLOBALI),  esercizi semi-globali e locali. Quando il paziente non ha dolore possono essere utilizzati trattamenti più comuni e noti di rinforzo e ricondizionamento muscolare.

 

Met- Partenza e progressione graduale

Per avere successo un allenamento nella modulazione del dolore richiede che il  fisioterapista sia presente nella stanza di modulazione del dolore/degli esercizi, in modo che guidi i pazienti e risponda a eventuali domande. Tutto ciò da al paziente una certa confidenza nell’effettuare in modo corretto gli esercizi evitando così l’effetto nocebo. Se il paziente  deve esercitarsi con dolore,   vi sono ad oggi sempre maggiori strategie che lo aiutino a capire come provare dolore o sudare un pochino durante gli esercizi non sia sinonimo di pericolo. Una buona comunicazione tra il paziente e il fisioterapista nella “stanza della modulazione del dolore” riduce l’impatto dei fattori psicologici negativi che possono essere associati al dolore. Inizialmente il dosaggio degli esercizi per la terapia è fissato ad un livello di dolore che il paziente può tollerare. In accordo tra paziente e terapista il numero di esercizi, il carico e la serie di movimenti sono  costantemente aumentati.

Perché questo metodo funzioni è fondamentale, prima di tutto, fissare un punto di partenza appropriato  per gli esercizi MET.  Ciò riduce la possibilità di reazioni psicologiche negative a movimenti ed esercizi che possano facilmente aumentare il dolore, il cosiddetto effetto nocebo. Attraverso un metodo specifico di prove il paziente stesso può decidere il dosaggio degli esercizi

MET-3 serie da 30 ripetizioni, da 3 a 10 minuti

Perché proprio 3 serie da 30 minuti? Perché così tante ripetizioni? Le ricerche dimostrano che: “ Per attivare il sistema di inibizione discendente del dolore l’allenamento deve essere breve e  molto intenso oppure di bassa intensità, ma  di maggiore durata”. Molti pazienti trovano che sia più facile eseguire esercizi con molte ripetizioni e con un carico minore. Per i pazienti con dolore questo è un modo più apprezzato  per esercitarsi. Abbiamo applicato per molti anni il metodo 3x30 il quale può modificarsi in 3,4 minuti fino addirittura a 10 minuti di allenamento dinamico continuo. Un programma MET è ideale per molti pazienti e comprende  9-11 esercizi da eseguire per 70-90 minuti anche se alcuni pazienti inizialmente riescono a tollerare  al massimo 20 minuti o meno di allenamento. È importante che l’aumento o la diminuzione degli esercizi siano prescritte gradualmente affinché la terapia abbia un ulteriore effetto clinico sulle aspettative positive del paziente (placebo). Abbiamo condotto molti studi clinici che dimostrano come il nostro modello di terapia con esercizio  garantisca miglioramenti clinici significativi per molti gruppi di pazienti rispetto a una terapia con un durata di soli 20-30 minuti. Quando il paziente non accusa più nessun sintomo il fisioterapista può utilizzare altri metodi più comuni di trattamento legati al ricondizionamento e rinforzo muscolare. Il nostro obiettivo è quello di introdurre il nuovo concetto di”Allenamento alla modulazione del dolore”. È davvero essenziale capire la differenza tra allenamento alla modulazione del dolore e allenamento muscolare.

MET- esercizi senza  dolore o con meno dolore possibile

Nella MET moderna si preferisce ancora lavorare senza dolore o con meno dolore possibile, partendo dal concetto che è sempre possibile trovare gli esercizi adeguati per il paziente! Considerando una scala numerica d'intensità di dolore da 0 a 10, dove 0 non vi è dolore e 10 è il massimo dolore immaginabile; un livello di assenza di dolore equivale a  1-2 su 10. I pazienti con dolore costante devono certamente muoversi ed esercitarsi, ma il loro dolore deve rimanere accettabile. Per capire cosa significhi “dolore accettabile” la MET utilizza come riferimento il “modello di evitamento-resistenza”. Con questo modello il paziente stesso può decidere la soglia di dolore con la quale allenarsi durante l'esecuzione degli esercizi. Tecniche cognitive come l'esposizione graduale e l'accettazione sono una parte fondamentale di questa terapia per i pazienti con dolore costante.

MET- Trattamenti di gruppo

La MET è un trattamento basato sul trattamento di gruppo, tuttavia ogni paziente ha il proprio programma di esercizi, e ogni esercizio è “cucito su misura” dei bisogni del paziente utilizzando il modello biopsicosociale. La terapia di gruppo è inoltre molto efficace anche in termini di costi. Cinque pazienti fanno esercizio contemporaneamente per almeno un’ora  guidati costantemente dal fisioterapista . Il gruppo può essere composto da diversi tipi  di pazienti: il primo potrebbe aver avuto in precedenza un live ictus, un secondo potrebbe avere dolore da molto tempo , un terzo potrebbe soffrire dei postumi di protesi totale del ginocchio, un quarto potrebbe avere una distorsione della caviglia e un quinto potrebbe soffrire di  sindrome dolorosa locale complessa (algodistrofia o complex pain regional sindrome) .

Praticare la MET e i suoi esercizi anche senza attrezzatura progettata appositamente

Tutti gli esercizi e i programmi di esercizi che utilizziamo possono essere eseguiti anche senza un’attrezzatura appositamente sviluppata. _ Anche a casa si può facilmente eseguire un programma di esercizi. Una carrucola, ad esempio, non è che una corda appesa al muro. Tutti gli esercizi eseguiti con una macchina a carrucola  possono essere eseguiti anche con una fascia elastica con un nodo all’estremità fissata tra lo stipite e  la parte alta di una porta. La MET inoltre usa anche  il peso del proprio corpo come resistenza con il semplice aiuto di un asciugamano o di una benda elastica.

Testo sotto figura n.1

Durante i corsi MET tutti i partecipanti imparano ed eseguono gli esercizi in modo da utilizzarli poi in modo spontaneo con i loro pazienti.

Testo sotto figura n.2

Durante i corsi MET, siamo molto attenti all’esecuzione degli esercizi nel modo corretto da differenti posizioni di partenza e con diverse resistenze.

Testo sotto figura n.3

Durante i corsi MET riceverai molto materiale esplicativo del corso, compreso un   libro sul corso: manuale di teoria e DVD con gli esercizi.

Testo sotto figura n.4

Durante i corsi MET verrà utilizzata un’attrezzatura specifica per gli esercizi, imparerai anche a realizzarli a casa.Una puleggia per esempio può essere rimpiazzata da una fascia elastica da allenamento.

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